Chi era Tanizaki Jun’ichirō?
Tanizaki Jun’ichirō, nato nel 1886 a Tōkyō, è considerato uno dei più importanti scrittori giapponesi del XX secolo. La sua opera ha attraversato diversi periodi storici e culturali, mantenendo sempre una forte rilevanza. La sua scrittura è caratterizzata da una profonda esplorazione della sensualità, della cultura giapponese e delle tensioni tra tradizione e modernità. Tra i suoi lavori più noti si trovano Tatuaggio (Shisei, 1910), Libro d’ombra (In’ei Raisan, 1933) e La chiave (Kagi, 1956). Ogni opera riflette la sua capacità di coniugare provocazione e raffinatezza, rendendolo un autore affascinante e complesso.
Un viaggio tra tradizione e modernità
La vita di Tanizaki è stata segnata da eventi storici significativi, come il terremoto del Kantō del 1923, che lo costrinse a trasferirsi a Ōsaka. Questo spostamento rappresentò per lui un ritorno alle radici e una rivalutazione della cultura giapponese tradizionale. La sua opera Libro d’ombra è un saggio che esprime la sua preoccupazione per l’influenza occidentale sulla cultura nipponica. Tanizaki loda la bellezza della tradizione giapponese, dai mobili in legno agli antichi gabinetti, e si interroga su come sarebbe stato il Giappone se avesse mantenuto la sua identità culturale senza cedere all’Occidente.
Il pensiero di Tanizaki sulla cultura giapponese
Tanizaki non disprezza l’Occidente, ma critica la passività con cui il Giappone ha accettato l’imposizione di valori e stili di vita occidentali. Egli sostiene che l’ombra, simbolo della cultura giapponese, rappresenta una dimensione di mistero e bellezza che è stata minacciata dalla luce abbagliante della modernità. La sua scrittura invita a riflettere sulla resilienza del popolo giapponese e sulla necessità di preservare la propria identità culturale. In un passaggio significativo di Libro d’ombra, Tanizaki esprime la speranza che il Giappone non dimentichi il suo passato, nonostante i cambiamenti rapidi e profondi che ha subito.