Due ultras foggiani tornano in libertà dopo il riesame del caso

Il caso degli ultras foggiani

Il tribunale di riesame ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore Giuseppe Milli, permettendo a Ivan Giannuario e Vittorio Ferrara, due ultras foggiani, di tornare in libertà con obbligo di firma. I due erano stati accusati di aver incendiato la curva sud dello stadio Erasmo Iacovone durante una partita di serie C tra Taranto e Foggia. Questa decisione segna un importante passo nel processo che li vede coinvolti, in quanto erano ai domiciliari da un anno.

Le accuse e le prove

Giannuario e Ferrara sono accusati di incendio doloso aggravato. La difesa ha presentato un ricorso contro il rigetto dell’istanza di scarcerazione, sostenendo che le prove raccolte non dimostrano la loro colpevolezza. Nella prossima udienza, prevista per il mese prossimo, si procederà con l’escussione dei periti, i quali dovranno chiarire se i due ultras siano realmente responsabili dell’incendio. Secondo la difesa, il rogo sarebbe stato causato dal lancio di un fumogeno su rotoli di materiale altamente infiammabile, utilizzato per la costruzione della pista di atletica.

Le immagini e le testimonianze

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza dello stadio e alcuni video postati sui social network sono stati utilizzati come prove dall’accusa. Queste immagini mostrerebbero i due tifosi mentre lanciano il fumogeno e si dividono subito dopo. Ogni dettaglio è stato esaminato, dai berretti ai tatuaggi, per identificare i presunti colpevoli. La perizia dei vigili del fuoco ha confermato che il materiale era altamente infiammabile, rendendo la situazione ancora più complessa. La difesa, tuttavia, è determinata a dimostrare l’innocenza dei suoi assistiti, puntando a confutare le prove presentate dall’accusa.

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