In questa settimana si sono susseguiti numerosi articoli inerenti ad un allarme che interessa il mondo dei tatuaggi. Vediamo brevemente di cosa si tratta e se bisogna preoccuparsi e in quali casi.
Tutto parte da un articolo pubblicato su Scientific Reports che sottolinea come in realtà non conosciamo bene tutti i rischi che può comportare l’inchiostro utilizzato per i tatuaggi permanenti. Secondo quanto confermato da uno studio condotto da scienziati tedeschi e dell’Esrf, l’inchiostro iniettato quando viene eseguito un tattoo, non rimane nella zona di corpo tatuata ma si espande all’interno del nostro corpo.
In pratica delle particelle di inchiostro emigrano dalla zona tatuata e possono arrivare fino ai linfonodi. L’articolo pubblicato sulla celebre rivista scientifica sottolinea come si parli poco della composizione chimica degli inchiostri per tatuaggi. Molti di questi inchiostri hanno una composizione mista con elementi di tipo organico, ma anche componenti che possono essere tossici.
Il problema principale, secondo uno degli studiosi che ha curato lo studio sarebbe il fatto che si distaccano nanoparticelle delle quali non si conosce il comportamento. Questo studioso, Bernhard Hesse ha affermato “Sapevamo già che i pigmenti viaggiano dai tatuaggi ai linfonodi per via delle prove visive: i linfonodi diventano colorati con il colore del tatuaggio.Quello che non sapevamo è che migrano in una forma nano, il che implica che non possano avere lo stesso comportamento delle particelle a livello micro. È questo il problema: non sappiamo come reagiscono le nanoparticelle”.