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La sorprendente scoperta sulla penetrazione dell’inchiostro nei tatuaggi

Il processo di tatuaggio e la penetrazione dell’inchiostro

Il tatuaggio è un’arte antica che ha guadagnato popolarità in tutto il mondo. Durante il processo, un ago perfora la pelle a una velocità impressionante, circa 100 volte al secondo, depositando inchiostro a una profondità di 1,5-2 millimetri. Ma quanto di questo inchiostro rimane effettivamente nella pelle? Recenti ricerche condotte dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) hanno rivelato risultati sorprendenti: solo il 20% dell’inchiostro del tatuaggio penetra nella pelle, una percentuale molto inferiore a quanto si pensasse in precedenza.

Dettagli dello studio e metodologia

Lo studio ha coinvolto 24 partecipanti, ai quali sono stati applicati diversi inchiostri per tatuaggi, sia neri che rossi, arricchiti con sostanze traccianti. I ricercatori hanno monitorato il comportamento di questi componenti nel corpo, prelevando campioni di urina e sangue prima, durante e dopo le sessioni di tatuaggio, che duravano circa 3 ore e mezza. I risultati hanno mostrato che i metaboliti dell’inchiostro apparivano nel flusso sanguigno poco dopo l’inizio del tatuaggio, suggerendo che il corpo reagisce in modo diverso a sostanze iniettate rispetto a quelle ingerite.

Implicazioni per la salute e il sistema immunitario

Questa scoperta ha importanti implicazioni per la salute. In ricerche precedenti, si era notato che i pigmenti dell’inchiostro del tatuaggio possono accumularsi nei linfonodi, esponendo il sistema immunitario a sostanze chimiche potenzialmente tossiche. Con la nuova evidenza che solo una frazione dell’inchiostro penetra nella pelle, i ricercatori possono ora valutare i rischi per la salute in modo più accurato. La comprensione di come l’inchiostro interagisce con il corpo umano è fondamentale per garantire la sicurezza di questa pratica artistica, sempre più diffusa.

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