Arresti a Trieste: due giovani coinvolti in rapina violenta
Il 26 novembre, la Polizia di Trieste ha arrestato due giovani cittadini italiani di origine serba e algerina, accusati di essere i presunti responsabili di una violenta rapina avvenuta lo scorso ottobre. Questo evento ha riacceso l’attenzione sul fenomeno delle cosiddette “Baby Gang”, un problema che le autorità locali stanno cercando di affrontare con determinazione.
I dettagli della rapina
La rapina si è verificata nella notte del 12 ottobre, nei pressi della scalinata della Chiesa di Santa Maria Maggiore. I due giovani arrestati avrebbero avvicinato un ragazzo che stava entrando in un veicolo, chiedendogli se avesse una sigaretta. Questo approccio apparentemente innocuo si è trasformato in un’aggressione violenta, culminando in lesioni per la vittima e un furto di beni personali.
Indagini e arresti
Le indagini condotte dalla Polizia Locale di Trieste sono state complesse e articolate. Gli agenti hanno analizzato numerose registrazioni video e monitorato i social media per raccogliere prove. L’identificazione dei presunti aggressori è stata facilitata da dettagli distintivi, come i tatuaggi di A.M. e T.B., chiaramente visibili in alcune immagini delle telecamere di sorveglianza. Durante la perquisizione delle loro abitazioni, sono emersi ulteriori elementi probatori che hanno confermato il loro coinvolgimento nella rapina.
Proseguono le indagini
Nonostante gli arresti, le indagini non si sono concluse. Gli inquirenti stanno attualmente verificando il possibile coinvolgimento di altri due giovani, un maschio e una femmina, che potrebbero aver partecipato in qualche modo alla rapina. La Polizia sta lavorando per chiarire ogni aspetto della vicenda e garantire che i responsabili siano portati davanti alla giustizia.
Dopo le pratiche di rito, A.M. e T.B. sono stati trasferiti al carcere di via Coroneo, in seguito a una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale, Dott. Dainotti. Il giudice ha descritto il reato come “connotato da ragguardevole gravità e da violenza feroce e gratuita”, sottolineando l’importanza di affrontare con serietà tali episodi di violenza giovanile.