La doppia vita di Luca Lucci: tra ultras e traffico di droga

La doppia vita di Luca Lucci: tra ultras e traffico di droga

Negli ultimi anni, la figura di Luca Lucci ha suscitato un crescente interesse, non solo per il suo ruolo di ex capo ultras della Curva Sud del Milan, ma anche per i suoi presunti legami con la criminalità organizzata. L’inchiesta Doppia Curva della Direzione distrettuale antimafia di Milano ha messo in luce una realtà inquietante, rivelando come Lucci abbia gestito una vita triplice, oscillando tra il tifo calcistico e attività illecite.

Il sistema di comunicazione criptato

Le indagini hanno rivelato che Lucci utilizzava un sistema di chat criptate per coordinare i suoi affari illeciti. Soprannominato “Belva”, Lucci comunicava in segreto con altri membri della criminalità, tra cui Rosario Calabria, noto come “Orso New”. Questo sistema di comunicazione ha permesso agli investigatori di scoprire i piani di Lucci per espandere il suo controllo sulle piazze di spaccio, in particolare nelle aree di Prealpi e Comasina.

Il traffico di droga e le minacce di violenza

Secondo le informazioni raccolte dalla guardia di finanza, Lucci sarebbe uno dei principali trafficanti di hashish in Italia. Si vantava di poter utilizzare fino a 12 camion per il trasporto della droga, alcuni dei quali dotati di doppio fondo. Le sue ambizioni non si limitavano al traffico di droga; Lucci non escludeva l’uso della violenza per conquistare nuove fette di mercato, affermando: “Nel cervello ho solo la guerra”. Queste dichiarazioni, insieme ai suoi legami con la ‘ndrangheta, hanno sollevato preoccupazioni significative sulle sue intenzioni.

Un imprenditore con legami pericolosi

Oltre alla sua attività nel traffico di droga, Lucci ha continuato a gestire la Curva Sud del Milan e a portare avanti iniziative imprenditoriali. Tra queste, la catena di barberie e tatuaggi ‘Italian Ink‘, che ha coinvolto anche rapper noti. Gli investigatori hanno documentato incontri tra Lucci e i capi della Curva Nord dell’Inter, suggerendo un’alleanza tra le due fazioni ultras. Si stima che tra settembre 2020 e marzo 2021, Lucci abbia generato un fatturato di oltre 2,7 milioni di euro, un chiaro segnale della sua influenza nel mondo del crimine e del tifo.

Il 30 settembre, Lucci è stato nuovamente arrestato, accusato di essere il mandante di un agguato che ha portato al ferimento di Enzo Anghinelli nel 2019. Questo episodio ha ulteriormente evidenziato la sua pericolosità e il suo coinvolgimento in attività criminali. Le indagini continuano, e il futuro di Lucci rimane incerto, ma la sua storia è un monito sui legami tra sport, criminalità e violenza.

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