Oggi vogliamo parlarvi del tatuaggio Maori, una vera e propria “tendenza” che negli ultimi anno sta spopolando da uomini e donne sempre più attratti da questi disegno astratti monocromatici che impreziosiscono vaste aree del corpo. I tatuaggi Maori non sono un semplice vezzo estetico, ma nascondono significati profondi, specchio di una vasta cultura.
Parliamo delle tribù dei Maiori, che vivono fondamentalmente nel nord della Nuova Zelanda. Avete presente la danza maiori che la nazionale di rugby neozelandese propone come rito propiziatorio ad inizio di ogni partita? Bene, siamo proprio nello stesso arco culturale.
Specchio di tradizioni antichissime quanto di significati profondi, i tatuaggi Maiori sono espressione della singolarità di queste tribù formate da oltre 700 mila persone che ancora porta avanti le proprie usanze. Il tatuaggio maiori rappresenta nella vita di un individuo l’ingresso nell’età adulta. Simboli astratti che si intrecciano fase dopo fase della vita di una persona.
I tatuaggi fanno parte di un rito sacro con il quale si benedice il passaggio dall’età infantile a quella adulta. Si tratta di un rito compiuto per qualsiasi rappresentante della popolazione e non ci sono discriminazioni dovute al sesso.
Tuttavia esistono delle differenze anche per i simboli e per le zone tatuate perché così si va a differenziare anche le diverse classi sociali. Il tatuaggio che si esegue su coloro che si sono distinti per azioni belliche si chiama moko ed identifica i guerrieri. I simboli che possono essere tatuati a chiunque sono i Kirituhi. Ogni simbolo indica un momento importante della vita di una persona. Si inizia con il primo e man mano fino alla fine della vita si possono aggiungere tatuaggi che diventano un unico grande tattoo.